Mi frullava nella testa da un po’ l’idea di prendere qualche grosso ciprinide a mosca.
Tempo fa mi regalarono tre mosche pane, di cui veramente non sapevo che fare… fino alla settimana scorsa.
Al Bersagliere, da qualche giorno, ci sono momenti in cui branchi di amur bollano a galla allegramente sulle foglie vicino a riva. mmmmhhhh… ecco il momento della mosca pane!
Domenica scorsa esco con Giorox, ma l’attività è poca… poche bollate, pochi lanci, giusto quelli che servono per perdere due delle tre mosche che mi sono state regalate.
La terza la uso per improvvisare il mio primo dressing: amo da carpa grosso con occhiello, attack e ovatta sintetica recuperata da Giorox da un vecchio cuscino.
Sembra molto simile all’originale…
Avevo quasi abbandonato l’idea, quando ieri, pescando i boccaloncini a secca (altro bel divertimento), vedo branchi di amur a galla vicino riva che bollano sul pane di qualche socio pescatore.
Mi precipito alla barca, prendo un sacchetto di pane secco, le mosche pane autocostruite, remo fino al punto dov‘ero prima.
…non li vedo più, si sono spostati, cazzo!!!
Butto il pane secco e mi porto a distanza, fiducioso in un pronto ritorno.
Passano dieci minuti…. eccoli, comincia la frenesia… gorghi ripetuti e contemporanei sul pane che diminuisce a vista d’occhio.
Lancio la mosca e aspetto, una volta, due volte, tre volte, niente.
L’attività si fa sempre più frenetica e il pane è praticamente finito. Lancio vicinissimo all’ultima michetta galleggiante.
La coda parte, ferro! c’e’!
Comincio un tira e molla che durerà mezz‘ora. Dopo dieci minuti mi ha portato a centro lago, tento di remare con un remo verso riva dove riesco ad approdare per chiudere il combattimento.
Eccolo, lo guadiniamo e lo poggiamo sul materassino, l’amo senza ardiglione si toglie in un attimo e l’Amur riprende le acque della cava.
Grazie caro amico Amur… mi sono divertito un sacco.