Obbiettivo: grosso ciprinide con la mosca artificiale.
La pesca comincia qualche giorno prima, quando mi accingo a costruire le nuove mosche pane ormai esaurite.
Acquisto della lana artificiale per i filtri degli acquari e ami da carpa di misura 1.
A casa comincia la semplicissima costruzione…
prendo un pezzettino di lana e lo appallottolo con le mani creando una pallina della dimensione di uno gnocco. Schiaccio l’ardiglione dell’amo e gli punto il batuffolo creato, metto l’attack sul gambo dell’amo ed infilo la pallina di lana sintetica fino all’occhiello.
Il gioco è fatto, non serve altro.
Domenica mattina si provano. Sono le nove, non si muove nulla… aparte un vento piuttosto forte. Giro il lago pasturando nei punti che ritengo più idonei, senza successo… non bollano.
Dopo un’ora abbandono, mi riporto al pontile, lascio la barca e mi accingo a tornare a casa.
cammianando sulla scala che dal pontile porta alla club house, scorgo un branco di carpe e amur che bollano voracemente sul pane che avevo lasciato all’inizio dell’uscita.
Mi porto vicino senza far rumore, il posto è infrascato, non si può lanciare da lontano.
Ho fuori un metro di coda e lancio nella bolgia mangereccia. mi fermo… passano pochi secondi, la coda si muove, anzi parte.. ferro c’è!!!!!!!!!!
La canna si piega, il posto è impervio. Il ciprinide si avvia sotto il pontile mentre la frizione fischia, ‘azzo.Mi devo muovere ma per farlo devo pucciare i piedi in acqua… amen, lo faccio, e riesco a portare la carpa in posizione meno pericolosa, fuori dall’area pontile.
E comincia il più tranquillo recupero che durerà una ventina di minuti.
Insomma la mosca pane funziona, o almeno ha funzionato per tre volte 🙂