Una soddisfazione impagabile.
Dalla mosca pane alla prima ninfa il passaggio è breve…
Ho il morsetto e quant’altro serva per fare la prima ninfa. amo 16 grub. Penna di fagiano, gentilmente donatami da mio padre cacciatore, dubbing marrone e oliva, perline da ninfa.
le prime sono bruttine… le ultime assomigliano di più all’immagine finale.
Na faccio un po’ e le metto nella scatolina.
Ho comprato anche del pelo di cervo, e sperimentato anche una (e una sola 😦 ) secca.
Sabato si testano… dove? a Cortenova, un classico ormai! Arrivo la mattina alle 8 e mi metto subito in pesca. Provo la secca senza particolari speranze… ma due lanci sono più che sufficienti. Una fariotta bolla sulla moschina che seguo con lo sguardo, ferro, e la porto a riva. Rilancio… un’altra, più bella… mi si slama sotto i piedi. lancio ancora e tac.. prendo il ramo sull’altra sponda. la mosca, unica purtroppo, rimarrà la attaccata.
Monto la ninfetta e mi sposto: due belle iridee pronta pesca si attaccano in una correntina nota per la presenza delle pollo. Continuo con le ninfe…. l’attività dei salmonidi si fa sempre più ridotta. riesco a lanciare sotto un cespuglio, la coda schizza via (tipo carpa e mosca pane), non ferro e metto semplicemente in tesione la coda, ma la canna si piega e molto, ho attaccato un bestione… panico. la tengo… la tengo, la trota spicca un salto uscendo completamente dall’acqua…. sarà un chilo! si rituffa in acqua e la canna è dritta… la coda non è più in tensione… l’ho persa, si è slamata! ‘zzo… per il resto della pescata non farò altro che scuotere la testa, perdendone alla stessa maniera ancora due o tre.
Che dire… quale miglior soddifazione di pescare con le proprie creaturine?