Ogni volta che pesco in un posto mai frequentato prima provo sempre una bella sensazione, mi sento come un protagonista dei Goonies alla ricerca del tesoro di Willy l’Orbo. Leggendo o sentendo parlare di qualche torrentino o roggia poco lontano da Milano, vado alla scoperta del tal posto giusto per dare un’occhiata. Spesso le indicazioni non sono molto precise o si riferiscono a tempi passati. Capita anche che la roggia in questione non esista più o abbia talmente poca acqua da risultare impescabile. Qualche volta, tuttavia, le aspettative sono soddisfatte e non perdo l’opportunità fare qualche lancio, una volta arrivato sul posto. L’attrezzatura da Tenkara è così minimale che stà sempre in macchina senza dare fastidio ed in tre minuti è pronta a pescare.

Oggi è stato uno di quei giorni in cui ho scoperto un posto nuovo quasi per caso. Uscendo per andare in uno dei miei abituali spot di pesca a curiosare, noto i livelli un po’ alti e decido di andare a vedere un tratto più a monte di cui avevo letto da qualche parte su internet. Ebbene, parcheggiata la macchina, decido di fare una cinquantina di metri a salire lungo il torrente senza alcuna aspettativa. Non avendoci mai pescato, per quanto ne so, potrebbe essere completamente deserto.

Dopo pochi lanci, scopro che qualche trotella c’è. La canna è un po’ lunga per la dimensione del torrente e la vegetazione presente. Qui una undici piedi sarebbe l’ideale. Anche la coda è troppo lunga e decido di sostituire la 6mt fc con la treccia da 3,2 mt. Ora va molto meglio, pesco più corto e con più precisione. Inoltre attacco meno mosche agli alberi dietro di me.

Pesco con la mosca che ho copiato da Ryuta (le vogliamo dare un nome a questa mosca Ryu?) e altri pesci non si fanno attendere. Il problema sono i rami degli alberi, infatti spesso capita che alzando verticalmente la canna si tocchino i rami e si perda la tensione necessaria a non perdere il pesce. Le slamature saranno più che le catture ma poco importa.

Purtroppo anche la seconda e ultima mosca che mi ha permesso di prendere le prime Fario rimane attaccata ad un albero e proseguo con la mosca “certezza” del 2010, la ishigaki kebari, che non delude le aspettative.

Si tratta di pesci piccoli ma rustici a quanto sembra, abbastanza simili a quelli del Pioverna. Il torrente è bello a meno delle rive dove ci sono spesso pezzi di stracci attaccati agli alberi, probabilmente scarto di qualche azienda tessile a monte, e pezzi di ferro di varia natura. Un peccato perché il posto merita. E’ passata un’ora e mezza da quando ho cominciato a lanciare ed è già tempo di tornare a casa.
Tornerò sicuramente per un’altra pescata, magari con più tempo,calma e una bella scorta di moschette testa rossa e ciuffo biondo.
Belle catture!!
Grande MUC!
Ormai sei sempre più convinto della Tenkara.
Complimenti!!
Allora “Ryuta Kebari” sarà il nome ufficiale della mosca? 😀
belle fario..complimenti..mi ricordano tanto le trote del Lambro alto!