Valsesia, nel cuore della pesca a mosca

Quando io e Ryuta ci salutiamo, verso le due di notte, sappiamo di aver concluso una giornata che ricorderemo.

Ricorderemo la bellezza dei fiumi ma soprattutto l’ospitalità, la gentilezza e la bravura, ma che dico, maestria dei nostri due compagni di pesca che ci hanno ospitato e fatto da guida nel cuore della pesca a mosca italiana, la Valsesia.

La giornata era programmata da mesi: “a Giugno dobbiamo andare in Valsesia!!!”. E così è stato. Ovviamente quando si programma per tempo l’unica variabile che non riesci a controllare è il meteo. Il cielo è grigio e brevi ma frequenti rovesci ci fanno un po’ preoccupare.

Abbiamo appuntamento a Varallo dove ci aspetta Marco, amico di Ryuta, che ci porta prima a fare i permessi ed i panini per pranzo e poi ci conduce sulle rive del Sermenza in zona Boccioleto.

Sermenza
Sermenza
Sermenza
Sermenza

Il Sermenza è spettacolare.  Pozze verde smeraldo, tra cascatelle d’acqua limpida che ti vien voglia di bere. Ci mettiamo subito a moschettare io e Ryuta sicuri delle nostre attrezzature che sembrano nate per questi contesti. Marco pesca con una canna in bamboo, mi pare una 7’6″, con una coda in seta ed una grossa Sedge legata al tip. Non ho mai visto una imitazione in pelo di cervo così grossa.

Mi chiedo come possa pescare in un posto del genere con una canna così corta e mi metto a guardarlo. La Terenzio, sotto la sapiente spinta del braccio di Marco, si posa sull’acqua come conoscesse tutte le correnti del fiume, la grossa e visibilissima imitazione di Tricottero galleggia come una foglia in balia della corrente sostenuta senza dragare. Una bella Fario non esita, lascia la sua tana e viene a prendersi il boccone a galla. Uno spettacolo!

“Vengono su, vengono a galla”… esiste una frase più bella per chi pesca a mosca? 🙂

Anche il milanese dagli occhi a mandorla fa curvare la sua Sakakibara special: La Ryuta Kebari terrorizza anche i salmonidi dell’occidente, come questa Fario dai colori stupendi.

Fario
Fario

Io attacco un paio di avanotti prima di passare alla sedge che suscita maggiore interesse. Perdo una bella Fario dopo qualche secondo di lotta.

io
Muc

Gli insetti svolazzano in quantità e si vedono parecchi Tricotteri danzare qua e là.

Caddis
Caddis

Marco continua a catturare mentre io non prendo più nulla. E’ veramente un piacere vederlo pescare. Alterna la sedge, nelle correnti più sostenute, alla formica per la acque un po’ più calme. Passo io senza successo con la sommersa, poi passa lui con la secca e il pesce viene su! La cosa mi farebbe anche incavolare se non fosse evidente che il lanciatore in questione non è uno qualunque.

Ci fermiamo a mangiare quando è quasi ora di incontrarci con Andrea, ideatore, creatore e redattore di www.moscavalsesiana.it

Lo scorgo quasi per caso nella nebbiolina, issato su un masso a mo di stambecco, fermo immobile che ci osserva come fosse li da tempo. Sembra uscito dal romanzo “In mezzo scorre il fiume”. Cappello con piumette, camicia, cavagnola, cosciali, tutto in completa sintonia con l’ambiente circostante.

Andrea
Andrea

Non riusciamo a raggiungerci per salutarci per via della profondità del fiume e allora mi fermo e lo guardo lanciare. Finalmente vedo un valsesiano che pesca con la valsesiana tradizionale. Dopo aver elogiato e apprezzato in tanti post la pesca a mosca con la canna fissa, il Tenkara, vedere un Valsesiano che con la canna fissa e le mosche ci pesca da generazioni, è un’ emozione.

Decidiamo di tornare alle macchine per conoscerci e bere qualcosa insieme.

Marco, Ryuta, Andrea
Marco, Ryuta, Andrea

Seduti al bar si parla di pesca, di Valsesiana, di Tenkara, di code in crine giapponesi e italiane, di pesci, di tradizione e di futuro della pesca a mosca con la canna fissa. Ryuta ci fa vedere una bellissima canna in bamboo, fatta a mano, degli anni trenta. Sembra proprio la canna di nonno Ippei.

Andrea ci mostra come si fa una mosca valsesiana. Amo, seta colorata e una piuma. Il morsetto? un attrezzo inutile e pesante se la mosca la devi fare sul fiume, o, perchè no, seduti al bar.

Moschetta Valsesiana
Mosca Valsesiana

Proprio mentre chiacchieriamo amabilmente, arriva al bar un signore non più giovane, che Andrea riconosce e ci prensenta. Si tratta del signor Federico. Andrea ci indica essere uno dei pescatori alla valsesiana più bravi della zona. Più di sessant’anni di pesca nei fiumi della Valsesia. Sentendolo parlare, in dialetto, mi rendo conto di quanto la pesca per queste persone abbia un significato molto diverso rispetto a come la vivo io. Per me la pesca è divertimento, evasione, tempo libero. Lui il pesce lo vendeva e lo pescava con la valsesiana!

Federico

Mi auguro di leggere presto una bella intervista al sig. Federico sul sito di Andrea.

Si avvicina il momento del coup de soire e ci dirigiamo verso il fiume Sesia. Sono quasi tentato di lasciare la canna in macchina per fare più foto e filmati possibile ma la voglia di prendere qualche bel pesce è troppo forte.

Ecco i miei compagni in azione di pesca.

Andrea in azione
Andrea in azione
Marco in azione
Marco in azione
Ryuta
Ryuta

Le catture cominciano ad aumentare in numero e taglia e Andrea ci mostra uno dei vantaggi di pescare con il trenino

doppietta
doppietta

e una bella Fario.

Andrea con una bella trota
Andrea con una bella trota

Quasi nella completa oscurità il fiume comincia ad impazzire di bollate ed in certi momenti si vedono le quattro canne piegate contemporaneamente. E’ il coup de soire che chiude questa splendida giornata.

Durante la cena Andrea ci parla dei suoi futuri progetti per il suo sito e per tenere viva questa tecnica che si è dimostrata attuale, divertente ed efficace. Se tutto va come deve, avremo presto belle sorprese!

Che dire in conclusione? Una giornata straordinaria con persone straordinarie. Grazie Ryuta, Marco e Andrea. Spero di ripetere presto questa avventura. L’estate è appena cominciata!

1 Luglio 2011

Aggiungo questo documento appena montato.

29 pensieri su “Valsesia, nel cuore della pesca a mosca

  1. Grazie Muc, per la splendida giornata!
    La prossima volta cercheremo di tornare a casa prima di mazzanotte…

    “SAVE THE VALSESIAN FLY!!!!”

    1. Grazie Maska. Chissà che sia il preludio ad una evento internazionale Tenkara-Valsesiana. T’immagini?
      Ciao,
      Davide

    1. Hi Chris, thanks for your comment (wow, the first in english!).
      We talked about you while looking at lines, I had the one i bought from you. Andrea’s self made horse hair line is very intresting also.
      I saw you’re in Japan, are you still there?
      You should plan a journey to Valsesia, I’m sure you’ll enjoy as I did.
      Bye

  2. I am back from Japan. I hope you had a chance to fish with Andrea’s line. Horse hair lines cast beautifully.

    I’m sure I would enjoy Valsesia as much as you did. I have to go and want to learn Valsesian techniques from Andrea – I just don’t know when.

    Best regards,
    Chris

  3. Ragazzi siete fantastici, è stata una giornata stupenda spero che tornerete presto a pescare con me e chissà magari in futuro organizzeremo davvero un evento tenkara – valsesiana.

    A presto , Andrea

  4. ciao Andrea ,
    grazie per la magnifica ospitalità !
    faremo sicuramente un evento Tenkara-Valsesiana, invitando i maestri dal Giappone.
    a prestissimo
    Ryuta

    1. Ciao Medo! hai visto cos’abbiamo combinato?!?!? ahahah…
      Stai usando la tua cannetta? Secondo me Andrea dovrebbe provarla. è più simile alla sua che a quella di Ryuta.

      1. Ho appena girato un breve filmato sulla pesca valsesiana nei torrenti di alta montagna e lo sto montando penso che lo troverete interessante, poi certo anche la costruzione della lenza in crine è in scaletta ma se tutto va bene a giorni un filmato che mostra la tecnica di pesca in tutti i suoi aspetti.
        Ne vedrete delle belle credo a presto.
        Andrea

  5. I am definitely looking forward to seeing that! Both your fishing technique and also your line making technique. (And how you attach the tippet to the line and the line to the rod.)

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