Mi aveva molto colpito quella mosca valsesiana in seta color verde chiaro, presente nei portafogli dei pescatori della valsesia, durante il gemellaggio tra Tenkara e Valsesiana nel mese di Maggio.
Ha catturato la mia attenzione perché quasi stonava in quella tavolozza di colori naturali cui la seta dona una meravigliosa brillantezza.

“Mah… quella va bene più avanti… a Luglio…”. Frasi dette così, sorridendo, con quegli occhietti che non si capisce mai se ti dicono tutto.
Durante uno dei miei ultimi giretti in merceria alla caccia di seta, mi imbatto proprio in un colore molto simile, forse un pochino più scuro e non esito a comprarlo. Costruisco un po’ di mosche con piume di pernice, un po’ rigide, ed altre con la beccaccia chiara, piuttosto morbida.

Non ho mai avuto l’impressione di una reale superiorità di un colore piuttosto che di un’altro durante le mie prime uscite a Valsesiana con le tre mosche, pur avendo diverse catture. Una leggera prevalenza della seta marrone ad inizio stagione ma senza una eccessiva continuità.
Mi ero un po’ convinto che i colori non fossero così importanti, e come tante cose nella pesca, fossero più delle “fisse” dei pescatori piuttosto che realtà.
Durante le ultime due settimane, mi sono dovuto ricredere. La verina elettrica usata come mosca ballerina, quella appena dopo la coda, per intenderci, ha dato dei risultati straordinari, sia in riserva che nel libero. Posso affermare di aver preso il 90% dei pesci su questa mosca, durante le ultime uscite.
Mi rendo conto che l’unico modo per constatare l’efficacia di una mosca rispetto ad un’altra è proprio quello di pescare con più mosche contemporaneamente. Se offro tre portate ed i clienti ne mangiano solo una è evidente che c’è un ingrediente che fa la differenza.

Insomma quella verdina su cui ho bollato due mesi fa mi sta dando molte soddisfazioni.
Vorrei fare una menzione speciale per gli ami che vedete nelle foto che ritraggono le mie creature.
Sono i Gamakatsu LS-2020 N, che usavo per la pesca al tocco o a striscio in laghetto. Hanno un filo piuttosto fine, sono molto leggeri, ed una penetrazione molto buona a mio avviso. Potrebbero essere il motivo del minor numero di pesci slamati ed anche del minor numero di parrucche, considerato il montaggio a paletta, unito all’utilizzo di un nylon molto rigido per costruire il trenino.
In effetti il trenino, oltre ad aumentare la capacita` di pesca, da` informazioni preziose sulle esche che rendono di piu`.
Stai diventando un habitue` delle mercerie? 🙂
Ciao Andrea.
Se le mercerie vendessero ami e fili, non gli mancherebbe nulla. 🙂
Ciao,
Davide.
In vero contrasto a chi pensa che i pesci non distinguono i colori, bravo Davide stai interpretando la valsesiana nel migliore dei modi : osservi, sperimenti e trai le tue conclusioni. Ottimi anche gli ami molto leggeri e con una bella piega , l’occhiello è comodo ma il fascino dell’amo a paletta…
Le mercerie vendono anche gli ami….basta saperli piegare senza romperli…………Ciao da Valvi
sarebbe interessante in effetti. chissà quanto tempo ci vuole per farne uno. Davide.
Poco…… il problema è che se c’è una alta percentuale di carbonio nella lega si spezzano ,e scaldandoli li stemperi ,ho provato a ritemprarli ma non hanno più la rigidezza giusta …dovrei trovare qualche ossolano che sa come farli o farmi spiegare come fare il bagno si sale per la tempera,cmq io insisto negli esperimenti
Forse Barone conosce qualcuno, chissà. Andrea ci puoi aiutare?
bellissime mosche e bellissime foto!
Grazie Davide.
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