Tre gradi sotto zero a mezzogiorno, neve ovunque, 21 giorni all’apertura della stagione.
E’ arrivato l’inverno pesante proprio quando pensavamo di averla scampata. Da qualche sera faccio sempre qualche mosca prima di andare a dormire, provando a immaginare quale imitazione potrebbe ingolosire i pinnuti l’ultima domenica di febbraio.
Queste le ultime sfornate.

Chiaro che poi sul posto di pesca può cambiare tutto: alla prima bollata, un moschina in cdc in punta alla Sakakibara special non gliela toglie nessuno 🙂
A meno delle variazioni cromatiche del materiale con cui è fatto il corpo, le mosche sono tutte uguali, stesso pattern. Fisso la codina, quando c’è, in piume di gallo o di pernice, un sottilissimo filo di rame, corpo, qualche giro di pavone, hackles di pernice o gallina, testa e nodo di chiusura.
La mosca col corpo in fagiano è quella su cui bollerei, molto imitativo e naturale, ribbato col rame ed abbinano al pavone, assume quella vivacità cromatica che unita al movimento delle morbide hackles potrebbe fare la differenza.

Le altre sono con il corpo in dubbing di orecchio di lepre, verde e beige.

Insomma ho rispolverato i classici della pesca a mosca inglese, Pheasant tail e Grhe, senza piombo o bead heads, e con i collarini piumati.
Saranno loro, mosse della Sakakibara Special, a regalarmi la prima fario del 2012?
Per me con quelle mosche vai sul sicuro! Attendiamo le foto delle catture però!
speriamo 🙂 ahahaha…