Il giovane pescatore a Valsesiana

acqua che ride

Qualche giorno fa eravamo a pranzo assieme, non ci si vedeva da un po’.

Mi hai chiesto delle mie pescate della stagione 2016. Ti ho raccontato delle poche uscite in Ossola, in Serio e, si, anche della pescata in Canada che un giorno racconterò per bene su queste pagine. Quello che mi sono dimenticato di raccontarti è un episodio molto interessante ed appassionante, che mi è capitato questa estate e che apprezzerai in particolar modo.

Fine Luglio 2016. Tardo pomeriggio. Sono sul Pioverna, dove ogni tanto ritorno per le uscite brevi e poco impegnative. Pesco a Tenkara in attesa e nella speranza che il coup de soir regali uno dei suoi magici momenti in cui la natura si trasforma e mostra tutta la sua potenza, la sua vitalità.

Il pomeriggio non regala molte catture e comincio a spostarmi abbastanza velocemente sul comodo sentiero che costeggia il fiume.

La passeggiata è interrotta da qualcosa che attrae la mia attenzione. Da lontano scorgo la sagoma di un pescatore con la canna fissa che pennella l’aria. Con il sole in faccia non riesco a vedere bene, vedo solo la sagoma in controluce.

Non riesco neanche a capire con che tecnica pesca. Di sicuro si muove sul fiume molto bene e disegna degli splendidi loops nell’azzurro del cielo della Valsassina.

Chiudo la canna e mi avvicino per osservarlo e vedo con sorpresa che pesca a Valsesiana. A questo punto, sfido la mia timidezza e lo vado a disturbare. La curiosità è troppa e mi avvicino per scambiare qualche parola.

E’ un ragazzo giovane, di poche parole. Sembra anche un po’ infastidito nei primi momenti. Io insisto per vedere la sua attrezzatura.  Sono incredulo.  Usa l’attrezzatura del maestro Bruno. Stessa canna, stessa coda, stesse mosche. Il trenino di mosche alla distanza giusta, la lunghezza dei braccioli. Tutto perfetto, preciso. Anche il lancio e la posa sono molto curati e precisi.

In breve ci scambiamo le canne e facciamo qualche buca a risalire. In pochi lanci già padroneggia la cannetta giapponese.

Arriva la sera e si aprono le danze con un susseguirsi incessante di catture, io con la sua valsesiana e lui con la mia tenkara.

In quel momento rivivo quella mitica, storica, serata del 2011 a pesca con Marco e Andrea e Ryuta sul Sesia in cui abbiamo messo nel terreno quel piccolo seme che ha portato al gemellaggio tra Tenkara e Valsesiana.

Mi piace pensare che questo incontro sul Pioverna non sia del tutto fortuito ma frutto di quella semina.

Era proprio questo che mi sono dimenticato di raccontarti, l’altro giorno, a pranzo… caro Ryuta.

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2 pensieri su “Il giovane pescatore a Valsesiana

  1. Ciao Muc, non so se quel ragazzo che hai incontrato è figlio della “semina” ma di sicuro lo sono io: pescatore “bisestile” (nel senso che definirmi pescatore della domenica sarebbe osare troppo) ed espatriato (nel senso che non vivo in Italia) arrivato prima alla tenkara e poi valsesiana grazie a te e Ryuta. Quando i viaggi di lavoro mi portano sulle alpi (anche nella bellissima Valsassina) cerco di strappare un paio di ore ai meetings per dedicare alla pesca ed ogni anno vado in pellegrinaggio in Valsesia per imparare l’arte della canna fissa direttamente alla fonte. E di questo vi volevo ringraziare
    Federico
    PS: quest’estate andrò in Giappone (Kyoto e Gifu, credo) mi sai dare qualche indicazione sui regolamenti ed indicare qualche bel torrente dove pescare “alla Valsesiana”?

    1. Ciao Federico,
      sono contento che il lavoro che abbiamo fatto sia stato utile a far conoscere queste due splendide tecniche. Non so aiutarti sui regolamenti e gli itinerari del Giappone, purtroppo.

      Ciao,
      Davide.

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